Fabrizio Trivelloni (Direttore Generale): "Dal 2011 siamo dotati di defibrillatore ed operatori BLS-D, finalmente si pone attenzione ai mezzi salvavita ed alla professionalità degli operatori sportivi”
(SPORTING PAVONA) - Pavona, 14 Agosto – Dal 1 Luglio 2017 è obbligatorio per le Associazioni Sportive disporre di Defibrillatore ed Operatore BLS-D; con decreto del 26 giugno 2017 del Ministero della Salute si è inteso fare un passo in avanti nel senso della prevenzione e sicurezza durante l’attività sportiva. Le gare non potranno essere disputate in assenza del defibrillatore e relativo addetto BLS-D, lo Sporting Pavona Castelgandolfo dal 2011 è dotato di defibrillatore e di operatori laici BLS-D. "Riteniamo che fare sport in sicurezza è una priorità per le organizzazioni e per la tutela degli atleti" - dichiara il Presidente dello Sporting Pavona, Marilena Collarini - "La qualità del servizio offerto dalle organizzazioni sportive, deve necessariamente includere requisiti di tutela e sicurezza della salute, ed i mezzi salvavita e la professionalità degli addetti ben rappresentano queste proprietà di eccellenza". Pubblichiamo di seguito, ed integralmente la nota nel comunicato di indizione attività del Comitato Fipav Roma: “SERVIZIO DI INFERMERIA E PRIMO SOCCORSO Come previsto dal decreto Balduzzi a partire dal 1° gennaio 2016 tutti gli impianti sportivi dove si svolge qualsiasi tipo di attività sportiva (agonistica, allenamento, promozionale, amatoriale, ecc.) devono essere dotati della presenza di un defibrillatore e del relativo addetto al suo utilizzo. Resta inteso che la mancanza, il malfunzionamento del defibrillatore o l’assenza dell’operatore abilitato al suo utilizzo, in caso di incidenti con conseguenze sulla incolumità fisica delle persone coinvolte (siano essi atleti o persone del pubblico) attribuiranno alla società la piena ed esclusiva responsabilità penale e civile. Fermo restando l’obbligo di legge e le relative responsabilità civili e penali a partire dal 1° gennaio 2016, il Consiglio Federale ha stabilito che dalla stagione 2017/2018 nei campionati di serie territoriali e in tutti i campionati di categoria in caso di assenza del defibrillatore semiautomatico e di una persona abilitata al suo utilizzo la gara non potrà essere disputata e la squadra ospitante in sede di omologa sarà sanzionata dal giudice sportivo con la perdita dell’incontro con il punteggio più sfavorevole.” Nota del Ministero della Salute (dal 1° luglio obbligo defibrillatori per le attività sportive non agonistiche) Operatori BLS-D Sporting Pavona Castelgandolfo (Fabrizio Trivelloni, Chiara Trivelloni, Sara Trivelloni) di Fabrizio Trivelloni Mail i[email protected] Cell. 3392742961 Fonte: Ufficio Stampa
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Benedetto Giuliani (un Papà): "Seguire una figlia in una stagione nella quale disputa decine e di decine di gare è un grande sacrificio. La fatica comunque viene mitigata dalla soddisfazione nel vederla crescere, come persona e come atleta”
(SPORTING PAVONA) - Pavona, 13 Agosto – Ricordiamo il triangolo “Famiglia, Scuola, Sport”? lo troviamo frequentemente alla base delle prime esperienze di ciascun giovane. La soddisfazione di lavorare con i ragazzi, include una criticità che a volte è sottovalutata, ovvero la realizzazione di un rapporto fidelizzante con la famiglia, che tipizza il buon esito dell’esperienza sportiva dei nostri figli. Iniziamo con il capire il punto di vista delle famiglie, come è vissuta questa relazione con la società sportiva. Le famiglie partecipano e contribuiscono necessariamente allo sviluppo dell’associazione, nasce un legame inscindibile ed insostituibile teso a completare il percorso di crescita dei figli. Daremo voce in questo articolo alla Famiglia Giuliani, e Benedetto, il Papà di una delle giocatrici dello Sporting Pavona Castelgandolfo, ci racconterà i piaceri e le difficoltà che si sperimentano in questo comunque costruttivo itinerario di crescita giovanile. Buongiorno a te Benedetto, quanto è difficile seguire Elisa nell’attività pallavolistica? “Seguire una figlia in una stagione nella quale disputa centinaia di gare è un grande sacrificio. La fatica comunque viene mitigata dalla soddisfazione nel vederla crescere come persona e come atleta. Il sacrificio più grande non sta nel dover macinare chilometri dopo una giornata di lavoro, o prendere ore di permesso per poterla accompagnare, ma sta nello stare attenti a non trascurare l'altra figlia ed evitare dunque, di fronteggiare discussioni sull'argomento”. I genitori di Elisa come vivono la gara? “Le gare di per se, si vivono chiedendo di fare il meglio per la squadra, divertirsi e provare a vincere”. Cosa significa per i genitori, far capire ai propri figli che l’attività sportiva è nello stesso tempo un impegno ed un divertimento? “Noi genitori facciamo ovviamente dei sacrifici. Dinanzi a questi ben ripagati sforzi comunque, la cosa difficile da digerire e trasmettere ai figli, è che il fornire il massimo della disponibilità a volte crea disagi familiari importanti, specialmente quando la convocazione arriva all'ultimo minuto, oppure quando si risponde ad una convocazione dovuta ad una emergenza e ti accorgi che sono già disponibili 12 giocatori ...”. Questo è vero Benedetto, ma è anche vero che lo Staff Tecnico convoca sempre 13 giocatori, il massimo numero convocabile (per categoria), ci piace includere sempre tutti in quanto concetto di squadra; piuttosto a volte, accade in modo casuale che, taluni all’ultimo minuto non presenziano la convocazione, ponendo in forte dubbio la reale numerosità e la suddetta consistenza della squadra. A tal riguardo, l’atteggiamento etico dinanzi alla responsabilità dell’impegno intrapreso dalla famiglia e dai figli verso la squadra, è un esempio che come genitori state trasmettendo. Condividi? “Esatto, ma come sostenevo precedentemente, spesso è complicato rispondere alla convocazione quando in emergenza si deve tappare il buco di chi decide quando vuole o non vuole giocare” – continua Benedetto – “Il ruolo di un genitore verso il figlio credo sia soprattutto quello di fargli capire l'importanza di far parte di un gruppo ed il rispetto verso allenatore, compagni e avversari”. Quale dovrebbe essere l’interazione tra Famiglia e Società? “Verso la società il genitore deve cercare di fornire disponibilità nei limiti degli impegni familiari e lavorativi e, quando opportuno, muovere critiche costruttive che possano essere utili alla crescita del singolo e del gruppo/società”. Concludiamo con la lista dei desideri, le aspettative sportive, obiettivi e speranze per Elisa? “Le aspettative sono quelle di vedere queste ragazze continuare a divertirsi e provare a vincere. Relativamente ad Elisa il sogno è quello di vederla fare il salto di qualità, ed avere una possibilità di trasformare la pallavolo in qualcosa di più di una passione anche se questo significherebbe sacrifici ancora maggiori”. Ringraziamo Benedetto per la cordialità, ha fatto piacere conoscere il pensiero, le responsabilità e le speranze di chi permette ai propri figli di complementare il percorso di crescita in un contesto dove il lavoro di squadra, è strettamente dipendente dalla disponibilità e possibilità di ciascun giocatore. di Fabrizio Trivelloni Mail i[email protected] Cell. 3392742961 Fonte: Ufficio Stampa DT Fabrizio Trivelloni: "Mauro ha sposato con entusiasmo il progetto - un ragazzo prima ed un giocatore poi - pronto a trasmettere ai giovani compagni sul campo, esperienza e determinazione!"
(SPORTING PAVONA) - Pavona, 12 Agosto - Entra nel progetto tecnico "Prima Divisione Maschile" dello Sporting Pavona Castelgandolfo, Mauro Biazzetti, esperto giocatore, dalle note qualità umane e tecniche, e che insieme impareremo ad apprezzare. Mauro arriva a Pavona, con l'intento di accrescere il valore tecnico di un gruppo giovane. Andremo ora a conoscere Mauro, la storia sportiva, le aspettative, il suo pensiero sullo stato attuale della pallavolo locale, scopriremo un giocatore umile e determinato, con idee semplici e chiare, e con tanta ma tanta voglia ancora di giocare! Mauro, ci racconti sinteticamente la tua carriera sportiva? "Gioco a pallavolo dall'età di 13 anni e ho iniziato proprio a Pavona. A 15 anni ho iniziato i miei campionati regionali e mancato per due set la serie B" - continua Mauro - "Ho negli anni avuto varie proposte di partecipare a campionati nazionali, ma ho sempre messo davanti la squadra, l'amicizia e i valori che lo sport mi hanno insegnato quindi anche se non ho mai giocato in campionati nazionali sono contento di quello che questo mondo mi ha dato". Cosa ti aspetti ancora dalla carriera di atleta? "Premesso che, da qualche anno sono sceso nei campionati provinciali per poter competere e dire ancora la mia in questi campionati, che sono anche saliti molto di livello - soprattutto con le decisioni degli ultimi anni della federazione - per quel che riguarda il discorso over" - riprende Mauro - "Gioco a pallavolo oggi per gli stessi motivi per i quali ho sempre giocato, passione, dedizione e voglia di trasmettere principi e valori che questo sport trasmette a chi gioca" - conclude - "Vorrei essere un trascinatore e una guida per chi inizia ad apprezzare e conoscere questo virus chiamato Pallavolo". Qual è, la tua opinione sulla pallavolo giovanile territoriale con anche riferimento a quella maschile? "A Pavona lo Sporting Pavona sta facendo da vari anni sicuramente un ottimo lavoro, aumentano gli iscritti e ogni volta che passo davanti la palestra Gramsci la trovo aperta e piena di persone ad allenarsi" - continua Mauro - "La pallavolo nei castelli purtroppo vive di eccessivo campanilismo; nello stesso comune ci sono più società e squadre under composte da pochi ragazzi, che purtroppo per alcune società sono unicamente delle quote". Cosa intendi quando sostieni che, "purtroppo per alcune società i ragazzi sono unicamente delle quote"? "Da allenatore e giocatore è sempre stato importante per me prima di tutto il ragazzo poi il giocatore" - continua Mauro - "Nei castelli il maschile affermato non esiste, mi auguro che i ragazzi capiscano che è più importante un progetto e stare bene in una società, piuttosto che farsi abbindolare e illudere da stagioni in qualche categoria ma senza futuro". Pensi che il progetto Pavona può essere un contributo al completamento della formazione del Mauro giocatore? Se si perché? "Il Pavona per me è un ritorno nel paese dove sono nato e dove ho effettuato le prime schiacciate, ogni anno è un'esperienza e sta a noi viverla positivamente a prescindere dai risultati" - continua Mauro - "Sarà un campionato molto difficile perchè i ragazzi sono giovani e con poca esperienza, ma allo stesso tempo li ho visti volenterosi e pronti a sacrificarsi; quindi anche se l'obiettivo sarà la salvezza, noi proveremo in tutti i modi a non disattendere le attese, così non sarà un fallimento ma una bella esperienza da vivere insieme". Tra aspettative individuali e di squadra, pensi di poter contribuire alla crescita dei tanti giovani che troverai in squadra? "Ho scelto Pavona al fine di poter dare il mio contributo alla causa, alla crescita e rafforzamento di un settore maschile esistente e per condividere la mia esperienza ormai ventennale con i ragazzi soprattutto come atteggiamento e esperienza nello stare in palestra" - continua Mauro - "Il tentativo primario sarà quello di cerca di trasmettere ai ragazzi un mio punto cardine per fare questo sport : non giocare mai per se stessi ma per il compagno che hai vicino". Ti spaventa il fatto che ti potresti trovare davanti giovani ambiziosi che vorranno lealmente concorrere con te per il posto in squadra? "Lo sport prevede agonismo, se non ci fosse la voglia di migliorarsi e diventare migliore di chi è in campo non ci sarebbe una crescita" - riprende Mauro - "La squadra prima di tutto ma la crescita della squadra dipende dalla crescita del singolo in una coralità; per tanto mi auguro che qualche giovane ambizioso mi tolga il posto sempre che sia effettivamente mio prima di farmelo togliere" - conclude Mauro - "Stimoli, sacrificio e meritocrazia è quello che mi è stato proposto e per questo ho abbracciato questo progetto". Ringraziamo Mauro, per gli interessanti spunti di riflessione che ha voluto comunicare attraverso questo momento di conoscitivo, dell'uomo e del giocatore; non ci resta quindi che attendere la ripresa della preparazione, che sarà il prossimo 28 agosto per la squadra della Prima Divisione Maschile. di Fabrizio Trivelloni Mail i[email protected] Cell. 3392742961 Fonte: Ufficio Stampa Fabrizio Trivelloni: "Ogni anno raccogliamo quanto seminato almeno tre anni prima ..." (SPORTING PAVONA) - Pavona, 11 Agosto - E' stata tanta la festa per una stagione, quella targata 2016-17, ricca di successi ed emozioni per lo Sporting Pavona Castelgandolfo. Ben 5 le finali giovanili FIPAV disputate con medaglie d'oro e d'argento conquistate dalle squadre Femminili Under 13 / 14 / 16. L'Under 16 Femminile, conquista domenica 11 Giugno, l'oro nel campionato Fipav, nella stessa giornata l'Under 13 Femminile e l'Under 14 Femminile, conquistano l'argento nei rispettivi campionati. La coppa Fipav Favretto, assegna sabato 17 Giugno la medaglia d'oro all'Under 14 Femminile, e la medaglia d'argento all'Under 16 Femminile. La prima squadra Femminile, la Serie D, si è classificata al sesto posto, e per un soffio non ha raggiunto i play off promozione. Onorevole è anche il comportamento dell'Under 18 Femminile che raggiunge gli Ottavi di Finale nel campionato Fipav, ed i Quarti di Finale nella coppa Fipav Favretto. La Terza Divisione Maschile conquistato il secondo posto in campionato, ha partecipato ai play off promozione, ma purtroppo non ha raggiunto la tanto agognata promozione. Bene anche i ragazzi della categoria Under 13, Under 14 ed Under 16 Maschile, che hanno maturato esperienza nei rispettivi campionati partecipati. Il Minivolley, con i tanti tornei e tappe del Torneone, rappresenta la linfa delle squadre giovanili e prime squadre; con orgoglio i giovanissimi si sono misurati sui campetti, giocando ed approcciando con le prime difficoltà dei tocchi e prese di palla. I Master (amatori), hanno disputato la "IV Ed. del Memorial Monti", il grande torneo stagionale che ha classificato le due squadre dello Sporting, rispettivamente: gialli in terza posizione, blu in quinta posizione. La prossima stagione avrà ai nastri di partenza, molte squadre, e tanti giocatori - indipendentemente dalle medaglie - sarà ancora l'occasione per provare a superare se stessi, e l'avversario, attraverso il bellissimo gioco della pallavolo. di Fabrizio Trivelloni Mail i[email protected] Cell. 3392742961 Fonte: Ufficio Stampa |
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November 2017
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