Benedetto Giuliani (un Papà): "Seguire una figlia in una stagione nella quale disputa decine e di decine di gare è un grande sacrificio. La fatica comunque viene mitigata dalla soddisfazione nel vederla crescere, come persona e come atleta”
(SPORTING PAVONA) - Pavona, 13 Agosto – Ricordiamo il triangolo “Famiglia, Scuola, Sport”? lo troviamo frequentemente alla base delle prime esperienze di ciascun giovane. La soddisfazione di lavorare con i ragazzi, include una criticità che a volte è sottovalutata, ovvero la realizzazione di un rapporto fidelizzante con la famiglia, che tipizza il buon esito dell’esperienza sportiva dei nostri figli. Iniziamo con il capire il punto di vista delle famiglie, come è vissuta questa relazione con la società sportiva. Le famiglie partecipano e contribuiscono necessariamente allo sviluppo dell’associazione, nasce un legame inscindibile ed insostituibile teso a completare il percorso di crescita dei figli. Daremo voce in questo articolo alla Famiglia Giuliani, e Benedetto, il Papà di una delle giocatrici dello Sporting Pavona Castelgandolfo, ci racconterà i piaceri e le difficoltà che si sperimentano in questo comunque costruttivo itinerario di crescita giovanile. Buongiorno a te Benedetto, quanto è difficile seguire Elisa nell’attività pallavolistica? “Seguire una figlia in una stagione nella quale disputa centinaia di gare è un grande sacrificio. La fatica comunque viene mitigata dalla soddisfazione nel vederla crescere come persona e come atleta. Il sacrificio più grande non sta nel dover macinare chilometri dopo una giornata di lavoro, o prendere ore di permesso per poterla accompagnare, ma sta nello stare attenti a non trascurare l'altra figlia ed evitare dunque, di fronteggiare discussioni sull'argomento”. I genitori di Elisa come vivono la gara? “Le gare di per se, si vivono chiedendo di fare il meglio per la squadra, divertirsi e provare a vincere”. Cosa significa per i genitori, far capire ai propri figli che l’attività sportiva è nello stesso tempo un impegno ed un divertimento? “Noi genitori facciamo ovviamente dei sacrifici. Dinanzi a questi ben ripagati sforzi comunque, la cosa difficile da digerire e trasmettere ai figli, è che il fornire il massimo della disponibilità a volte crea disagi familiari importanti, specialmente quando la convocazione arriva all'ultimo minuto, oppure quando si risponde ad una convocazione dovuta ad una emergenza e ti accorgi che sono già disponibili 12 giocatori ...”. Questo è vero Benedetto, ma è anche vero che lo Staff Tecnico convoca sempre 13 giocatori, il massimo numero convocabile (per categoria), ci piace includere sempre tutti in quanto concetto di squadra; piuttosto a volte, accade in modo casuale che, taluni all’ultimo minuto non presenziano la convocazione, ponendo in forte dubbio la reale numerosità e la suddetta consistenza della squadra. A tal riguardo, l’atteggiamento etico dinanzi alla responsabilità dell’impegno intrapreso dalla famiglia e dai figli verso la squadra, è un esempio che come genitori state trasmettendo. Condividi? “Esatto, ma come sostenevo precedentemente, spesso è complicato rispondere alla convocazione quando in emergenza si deve tappare il buco di chi decide quando vuole o non vuole giocare” – continua Benedetto – “Il ruolo di un genitore verso il figlio credo sia soprattutto quello di fargli capire l'importanza di far parte di un gruppo ed il rispetto verso allenatore, compagni e avversari”. Quale dovrebbe essere l’interazione tra Famiglia e Società? “Verso la società il genitore deve cercare di fornire disponibilità nei limiti degli impegni familiari e lavorativi e, quando opportuno, muovere critiche costruttive che possano essere utili alla crescita del singolo e del gruppo/società”. Concludiamo con la lista dei desideri, le aspettative sportive, obiettivi e speranze per Elisa? “Le aspettative sono quelle di vedere queste ragazze continuare a divertirsi e provare a vincere. Relativamente ad Elisa il sogno è quello di vederla fare il salto di qualità, ed avere una possibilità di trasformare la pallavolo in qualcosa di più di una passione anche se questo significherebbe sacrifici ancora maggiori”. Ringraziamo Benedetto per la cordialità, ha fatto piacere conoscere il pensiero, le responsabilità e le speranze di chi permette ai propri figli di complementare il percorso di crescita in un contesto dove il lavoro di squadra, è strettamente dipendente dalla disponibilità e possibilità di ciascun giocatore. di Fabrizio Trivelloni Mail i[email protected] Cell. 3392742961 Fonte: Ufficio Stampa
0 Comments
Leave a Reply. |
AuthorUfficio Stampa Archives
November 2017
Categories
All
|